Vers une intelligence économique et stratégique à l’italienne

Depuis plus de deux ans, le Cestudec développe en Italie une véritable réflexion stratégique sur l’intelligence économique et stratégique. S’inspirant de pratiques et de théories françaises, Giuseppe Gagliano, son Président, est devenu l’expert italien le plus en pointe sur ces questions. Son dernier ouvrage en est une nouvelle fois la preuve grâce à l’appui des écrits de plusieurs auteurs français, au premier rand desquels on trouve Christian Harbulot, le directeur de l’Ecole de Guerre Economique.

Ouvrage de Giuseppe Gagliano

À l’ère de la mondialisation, il est devenu vital de comprendre comment les forces économiques d’un pays devraient organiser l’information stratégique pour en faire un instrument de développement économique et de défense des intérêts vitaux. Et ce d’autant que nous sommes entrés dans une période de crise marquée par une lutte croissante pour l’accès aux marchés mondiaux. Méconnus, les conflits géoéconomiques sont complexes et difficiles à décrypter. C’est pourquoi Giuseppe Gagliano s’appuie sur vingt ans de travaux français pour aider l’Italie à mieux cerner ces nouvelles guerres de l’information et de la connaissance. Il s’agit là, non seulement d’une reconnaissance forte de l’expertise française mais également d’un axe d’alliance franco-italien qu’il serait dommage de négliger.

Le Cestudec (Centro studi Strategici Carlo de Cristoforis) est une association culturelle à but non lucratif et non gouvernementale. Fort d’un réseau d’expertise mondial, ce centre vise à éclairer les questions stratégiques dans les domaines de la défense, de la sécurité et du renseignement. Son Président est le Professeur Giuseppe Gagliano et son Vice-Président le Général Fernando Termentini. L’auteur de ce blog est directeur exécutif pour l’intelligence économique, une fonction bénévole dans le cadre de la coopération académique franco-italienne.

Logo du Cestudec


Guerra economica e intelligence – Il contributo della riflessione strategica francese contemporanea

Mentre il mondo soffre una crisi economica che non lascia intravedere sbocchi a medio termine, finalmente un libro per i lettori italiani che chiarisce, attraverso una lettura analitica delle opere di alcuni esperti, il ruolo chiave dell’Intelligence Economica. Il nuovo studio di Giuseppe Gagliano, Presidente del Centro Studi Strategici « Carlo de Cristoforis », esamina per mezzo dell’esperienza francese ma senza fermarsi ai suoi confini, quanto un modello di sviluppo passi necessariamente dalla gestione strategica delle informazioni. « Guerra economica e intelligence – Il contributo della riflessione strategica francese contemporanea » edito da Fuoco Edizioni, è un testo che si sviluppa coerentemente con ciò che il titolo anticipa e che propone al lettore, prendendo in esame la riflessione strategica francese pertinente alla guerra cognitiva con un occhio attento all’intelligence economica, una consulenza divulgativa chiara e coinvolgente.

In più, grazie al sostegno degli scritti di Eric Delbecque e Christian Harbulot, l’autore propone un quadro delle strategie geoeconomiche che si manifestano nella nostra attualità tramite un’accurata osservazione delle logiche che hanno predisposto alla guerra economica. È proprio l’economia il nuovo terreno di scontro, che porta non solo le imprese ma anche gli stessi Stati verso nuove forme di conflittualità.
Queste ultime, infatti, hanno preso il posto dei contraddittori politico-militari e ideologici che hanno caratterizzato gli anni della Guerra Fredda.

Gagliano evidenzia i rischi di una forma d’attenzione patrio-centrica e lo fa supportato dall’indagine di analogie strategiche risultate dall’accostamento delle esperienze rilevate dagli esperti. Il risultato è una sintesi che favorisce il lettore nell’interpretazione della complessità del mondo contemporaneo. In questa non è risparmiata l’analisi dell’incremento dell’illegalità economica, una conseguenza spesso sottovalutata del sistema globale: nello scorrere i testi di Jean Pichot-Duclos l’autore rimarca quanto le economie mafiose abbiano come supporto le nuove tecnologie dell’informazione e, ancora, come sia necessaria una rielaborazione del tema etico.

Un occhio attento, quello dell’autore, anche verso i conflitti che hanno come trofeo il governo dell’informazione: Gagliano pone l’accento sull’esempio americano che propone Éric Dénécé, rilevando quanto esso diventi il paradigma di pressioni a scopo commerciale. Non è trascurato nemmeno l’excursus storico del fenomeno in seguito alle riflessioni prodotte da Harbulot e Philippe Baumard: gli studiosi, nel loro saggio, evidenziano quanto le fragilità di stampo politico abbiano trasmesso agli Stati l’urgenza di proteggere il campo industriale con l’InfoWar. La divulgazione delle informazioni, in questo caso, si pone come scopo primario la messa in opera di politiche di influenza con la destabilizzazione di soggetti determinanti. L’interpretazione di Emmanuel Lehmann e Franck Decloquement aiuta il lettore nell’acquisizione della conoscenza di quelle azioni tese all’appropriazione delle informazioni in possesso non soltanto, come da manuale, di grossi gruppi industriali, ma anche di piccole e medie imprese che possono diventare esse stesse oggetto d’attenzione.

Le conseguenze, in quest’ottica, possono essere altamente devastanti in relazione al fatto che la maggior parte di esse non sono pronte a questo tipo di lotta, che si dipana in un terreno senza limiti concreti e facilmente avvisabili. Un’analisi, quella di Giuseppe Gagliano, che pone una particolare attenzione su questi nuovi campi di battaglia con confini non convenzionali ma anche verso le moderne forme di conflittualità.
Ciò che emerge è un conduttore comune che lega le esperienze pregresse all’attuale gestione dell’informazione, contribuendo in maniera efficace alla diffusione della riflessione su tematiche decisive; non soltanto per il mondo dell’impresa ma per tutti gli attori coinvolti inconsapevolmente.

Dentro un momento storico che fa subire, a chi non è preparato, i rischi prodotti da una guerra economica che si svolge nel nostro quotidiano.

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Giuseppe Gagliano si è laureato in Filosofia presso l’Università Statale di Milano. Ha conseguito il Master in Studi strategici e Intelligence e quello in Diritto internazionale e conflitti armati. È Presidente del Cestudec (Centro Studi Strategici Carlo De Cristoforis) e collabora con la «Rivista Marittima», l’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie, la Glocal University Network, la Società italiana di Storia Militare, il Centro de Estudos em Geopolítica e Relações Intenacionais (Brasile), il Centre Français de Recherche sur le Renseignement (Francia), il Sage International (Australia), il Terrorism Research & Analysis Consortium (Usa), Geostrategic Forecasting (Usa) e l’International Journal of Science (Inghilterra). . Ha pubblicato « Sicurezza internazionale e controllo degli armamenti », « Il potere marittimo negli scenari multipolari », « Studi strategici. Introduzione alla conflittualità non convenzionale, vol. I », « Studi strategici. Il ruolo della conflittualità non convenzionale nel contesto delle ideologie antagoniste del novecento, vol. II ». È inoltre autore di numerosi saggi e articoli in lingua inglese e francese.

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